Le città preferite dagli answeriani
Io answer, tu answer…
Conoscete il sito Yahoo! Answers? Permette di porre domande e ricevere risposte su ogni argomento. A volte le domande sfiorano il comico, come questa:

Una mission impossible?
Lo ammetto, come base di partenza non mi sembra granché, ma Yahoo! Answers è solo un pretesto per affrontare l’argomento di oggi.
Come ogni homo divanensis che si rispetti, districandomi con la celerità di un bradipo e con l’agilità di un plotone americano nella giungla infestata di Vietcong, ho arrischiato un esperimento.
L’intento (riuscito?) sarebbe scoprire le località cittadine italiane preferite dagli answeriani che (volenti o nolenti) rappresentano un campione (seppure non rappresentativo) dell’italiano medio.
Bonus Vacanze in Italia
Scegliere di viaggiare in Italia conviene, anche grazie al Bonus Vacanze, un incentivo (a seguito dell’emergenza Coronavirus) per le famiglie con un ISEE massimo di 40 mila euro.
Le famiglie con un nucleo di almeno 3 persone possono beneficiare di 500 euro, 300 euro con 2 persone, mentre per i single sono previsti 150 euro.
Il bonus può essere utilizzato per pagare strutture come alberghi, campeggi o B&B: di questi ultimi il 43% (in Sicilia) e il 54% (in Toscana) dichiarano di accettarlo; per taluni turisti rappresenterà uno sconto sulle spese di soggiorno.
I risultati
Fatto lo spot promozionale al Paese, al Governo e a Federalberghi, veniamo all’esperimento.
Mi sono preso la briga di analizzare 442 opzioni di risposta, incarnano il nostro campione. Anche se i risultati sono da prendere con le pinze, li reputerei un’opportunità per svelare curiosità, aneddoti, miti e leggende sulle città prescelte.
La classifica elaborata si limita ai primi 10 centri, va considerata una specie di gioco. Nella Penisola, infatti, pure la più piccola località è un angolo che vale la pena di visitare ed ammirare: anche se siamo modesti per natura (scriviamo italiani con l’iniziale minuscola).
9° posto: Pisa
Non c’è un 10mo posto perché Pisa è 9na (2,3% delle preferenze) al pari di un’altra località che svelerò nel prossimo post (lo pubblicherò a breve, promesso).

L’erba cresceva lungo le strade, la città era abbandonata
Piazza dei Miracoli e la Torre Pendente (Patrimonio dell’Umanità Unesco) hanno certamente permesso a Pisa di ottenere il piazzamento nella top 10. Eppure sembrerà incredibile, ma il centro nel ‘700 era spopolato, l’erba cresceva lungo le strade abbandonate (avete presente i luoghi pubblici durante il lockdown?) e i pochi viaggiatori rimanevano negativamente colpiti dal suo aspetto trasandato.
La Lampada di Galileo
Nel 1592 il pisano Galileo Galilei elaborò la Legge del pendolo, intraprese lo studio grazie all’osservazione, secondo leggenda, di una lampada all’interno della Cattedrale di Pisa.
La Lampada di Galileo ancora ammirabile non è l’originale, ma rappresenta il simbolo dello spirito d’osservazione della scienza moderna.

Un po’ di confusione
Oggi qualche turista straniero, quando fantastica sull’italico popolo, immagina un elegante commensale che suona il mandolino fra un piatto di pasta e una pizza, pensa a un gondoliere veneziano che intonaTorna a Surriento, sogna un venditore di souvenir toscano (vedi il prossimo video) parlare un incomprensibile dialetto meridionale.
Ma poi nel suo immaginario un po’ confuso compaiono il Colosseo, il Golfo di Napoli, il Canal Grande, la Torre di Pisa,…
Curiosità sulla Torre Pendente
Alta 56 metri, conta 8 piani e 7 campane, la Torre doveva essere il campanile della Cattedrale. I lavori di costruzione iniziarono nel 1173, finiranno nel 1350.
Ad ogni campana fu dato un nome: Assunta, la più grande, pesa 3.600 chili; le altre furono chiamate Crocifisso, San Ranieri, Dal Pozzo, Pasquereccia (la più antica), Terza e Vespruccio.
Ancora oggi le campane suonano annunciando la messa e a mezzogiorno.
Il mito di Kinzica
Pisa fu una grande Repubblica Marinara. In una notte dell’anno 1004, il grosso della flotta e dell’esercito erano impegnati nella conquista di Reggio Calabria quando Kinzica de’ Sismondi, di nobile famiglia, si accorse dell’attacco alla città da parte dei Saraceni di Mujāhid al-Āmirī (Musetto).

La giovane nobile corse dai Consoli, questi fecero suonare la campana richiamando tutti alle armi: Kinzica e gli altri pisani combatterono gli invasori ottenendo la vittoria.
La verità? (Purtroppo) tutta un’altra storia
Oggi Kinzica è un personaggio importante della Sfilata Storica e della Regata delle antiche Repubbliche Marinare, al pari di Caterina Cornaro per Venezia.
Ma gran parte degli storici ritiene che l’aggressione saracena fu in realtà un successo per i musulmani. Trucidarono vecchi e bambini e molte donne furono rese schiave.
🍽 Cosa puoi mangiare a Pisa?
Come dice il vecchio saggio di Bagheria, non visitar località senza saggiarne gastronomiche specialità.
La regola vale doppia per la cucina pisana, un connubio fra ricette di mare e di terra e trova nel pane toscano (senza sale) elemento fondamentale. Altro ingrediente caratterizzante la cucina pisana è il pregiato tartufo locale. Vini e olio d’oliva sono fra i più rinomati della Toscana.
Suggerisco un menù ideale per chi desidera provare la tipica cucina pisana.
Minestra di pane e ribollita
La minestra di pane è un piatto povero e famoso a base di verdure tagliate e bollite con del pane raffermo. Come la ribollita (che si distingue dalla minestra di pane perché bollita una seconda volta), nacque dall’esigenza dei poveri di finire gli avanzi del giorno.
Baccalà alla pisana
A Pisa il baccalà è d’obbligo, viene cucinato con porri, pomodoro e olio d’oliva.
Torta co’bischeri
Rappresenta il dolce tipico di Pisa, una specie di crostata con all’interno un impasto (aromatizzato con noce moscata e liquore) di riso e cioccolato al quale vengono aggiunti uvetta, frutta candita e pinoli.
Nel prossimo post scopriremo l’altra città italiana classificatasi al 9no posto, nei successivi risaliremo la china fino alla prima classificata.
E a te piace Pisa? Hai avuto modo di visitarla? Cosa consigli di visitare oltre ai monumenti di Piazza dei Miracoli?

Si occupa da anni di web e dintorni, di storia e storie.
È stato conduttore radiofonico e spalla del comico Tony Tornado.