I 7 viaggi più lunghi della storia e i loro segreti

Una classifica per chi ama viaggiare e per l’Homo divanensis

Si sa, c’è chi (come il mio amico Simone) ama il Viaggio nella sua essenza. Un’essenza che prima vive nell’emozione dell’attesa, quindi la tramuta in esperienza e respira, assapora e vive fino in fondo l’avventura.

Poi c’è chi ama viaggiare sulla poltrona davanti alla Tivù, con l’infradito ai piedi e la Coca Cola in mano o al massimo si concede Fregene o Gaeta. Per il resto si accontenta di Pechino Express o di un documentario sulle abitudini alimentari del Procyon lotor nel Manitoba meridionale.
Questa seconda folta gamma di Homo divanensis, dalle doti extrasensorie, può spiegarti alla perfezione quanto siano inconsueta Bali, suadente Parigi o pericolosa Tijuana senza averci messo piede.

C’è fortunatamente pure qualche ambizioso che, zaino in spalla, è appagato solo sperimentando di persona l’esplorazione, impara nuove lingue, percepisce l’inutilità dei conflitti fra i popoli e tutte le volte torna con qualche euro in meno, ma comunque più ricco.
Perché la Storia l’hanno fatta uomini e donne così, che fanno di testa loro. Una mattina si svegliano e decidono di attraversare il Rubicone o di schiudere il vaso di Pandora e faranno pure qualche danno. Ma soprattutto fanno la Storia. Loro.

Oggi ripercorriamo idealmente 7 dei viaggi più lunghi che hanno segnato la storia dell’umanità o (almeno) quella interiore di tante persone.

7° posto – Il Cammino di Santiago (800 Km in un mese)

Santiago di Compostela è considerata città santa dal mondo cristiano, proprio come Gerusalemme o Roma.
Può essere raggiunta seguendo l’omonimo Cammino di Santiago, attraverso strade (con relative bellezze storiche e paesaggistiche) tra Francia, Spagna e Portogallo.

Il Cammino di Santiago di Compostela è legato alla presenza della tomba di Giacomo il Maggiore nella città spagnola che risale al IX secolo.

A partire dal Medioevo numerosi pellegrini hanno percorso l’Europa per raggiungere la sua cattedrale, ove si troverebbero le reliquie di S. Giacomo il Maggiore.
Oggi, l’itinerario più utilizzato dai pellegrini è il Camino Francés, di circa 800 km, generalmente percorribile a piedi in un mese.

Le strade che compongono l’itinerario sono considerate Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

I cammini si possono percorrere anche in bicicletta, meglio durante l’estate o in primavera, costano dai 400 ai 900 euro considerando il viaggio in aereo o in treno.
Spirituale.

6° posto – Usa coast to coast (4.156 Km in 20 giorni)

Desiderate gli Usa e amate l’avventura? Niente viaggi organizzati o alberghi di lusso, concedetevi un itinerario coast to coast di tre settimane, dall’Atlantico al Pacifico.

La fine della Route 66 cominciò nel 1956, quando Eisenhower firmò il Federal-Aid Highway Act (Atto per l’aiuto federale per le autostrade).

La mitica Route 66 copre gran parte del tragitto, ma il vero coast to coast si può percorrere sulla Lincoln Highway, la prima autostrada capace di congiungere la costa orientale a quella occidentale, da New York a San Francisco.

Il momento migliore per affrontare il viaggio è tra maggio e settembre, il costo si aggira intorno ai 5.000 euro.
Avventurosa.

5° posto – Il primo viaggio di Colombo (5.500 km in 79 giorni)

Colombo stimava in appena 4.400 km la distanza dalle isole Canarie alla costa asiatica, in realtà le Indie distavano 16.000 chilometri.
Dopo 79 giorni di navigazione, nel 1492, approderà su un isoletta delle Bahamas, ma curiosamente non saprà mai di avere raggiunto un nuovo continente.

Oppure no?

Come accennavo in un altro post, nel Medioevo la Terra non era affatto considerata piatta, la leggenda trae origine da un romanzo di Washington Irving del 1828, La vita e i viaggi di Cristoforo Colombo.
Il romanzo screditava la Chiesa cattolica narrando un Colombo unico sostenitore della teoria di una Terra sferica contro l’ignoranza medioevale imposta dal cattolicesimo.
In realtà l’appoggio ecclesiastico al navigatore genovese ebbe un ruolo chiave nel superare le resistenze dei suoi denigratori, per organizzare e per finanziare la sua prima spedizione.
Eratostene di Cirene era riuscito a misurare il meridiano terrestre prima della nascita di Cristo, quindi Colombo forse capì: la distanza occorrente per raggiungere le coste della Cina non quadrava con i 5.500 km percorsi a bordo delle sue caravelle.

Come? I Vichinghi arrivarono prima a Vinland e quindi in America? Ma questa è un’altra storia.

Colombo non è il primo? Certamente è il definitivo. Quello con il cui sbarco il timone dell’ecumene cambia rotta. Prima era accaduto solo per la nascita di Cristo.

Ruggero Marin

Qualcuno sostiene che perfino i romani ci siano arrivati prima.
Avventuroso.

4° posto – La Via della Seta – (8.000 Km e più in 25 anni)

Marco Polo nel 1271 circa accompagnò il padre in Cina, partì ancora ragazzo da Venezia e diventò consigliere e alto funzionario dell’imperatore Qublai.
Rimase lontano dalla sua città quasi 25 anni, il racconto del suo viaggio (nel libro Il Milione) provocò meraviglia e incredulità.

L’esemplare in latino del Milione all’Alcázar di Siviglia conserva le presunte postille di Cristoforo Colombo.

Al rientro prese parte a una battaglia tra Veneziani e Genovesi e fu fatto prigioniero.
Marco Polo durante la prigionia raccontò i suoi viaggi ad un letterato pisano, Rustichello. Questi trascrisse in forma letteraria la cronaca dei viaggi: Il Milione ha due autori anche se pochi lo sanno.
Il manoscritto fu un best-seller ante litteram, se ne fecero velocemente più traduzioni, riduzioni e adattamenti. Tutti rigorosamente trascritti a mano.

In Cina, dove era già stata inventata la stampa, con buona pace di Gutenberg, Il Milione circolò in uno strabiliante numero di copie.

Nel 1299 Marco fu liberato dai Genovesi e tornò a fare il mercante, ma si racconta che non ebbe la soddisfazione di essere creduto dai suoi concittadini, secondo tradizione perfino in punto di morte gli fu chiesto di confessare di avere raccontato falsità.
Eppure aveva seguito le tappe di quella che verrà definita Via della seta.
Leggendario.

3° posto – La Transiberiana (9.288 km in 7 giorni)

La Transiberiana detiene un record, è la ferrovia più lunga del mondo e collega Mosca con molte regioni della Siberia. Attraversa 7 fusi (fra Europa e Asia) ed altrettanti meridiani.
Il trasporto per via animale richiedeva anche 4 mesi di viaggio per raggiungere Vladivostok partendo da Mosca, ma la Transiberiana avrebbe presto ridotto i tempi di percorrenza.

La linea transiberiana dette una grande spinta propulsiva allo sviluppo delle regioni della Siberia.

Tuttavia la linea inizialmente non poté competere sul mercato dei trasporti per le merci. Realizzata a binario singolo e utilizzata pure da treni merci locali, la velocità media arrivava ad appena 15 km/h.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1891, la maggior parte degli operai utilizzati per la sua costruzione erano condannati ai lavoratori forzati, ne perirono migliaia.

Tuttora quotidianamente un treno percorre la ferrovia da Mosca a Vladivostok ed effettua 157 fermate in circa una settimana.
Enorme.

2° posto – La Spedizione di Magellano (69.000 km in tre anni)

La spedizione di Magellano, intrapresa nel 1519 da 5 navi e durata fino al 1522, rappresenta la prima storica circumnavigazione della Terra, le vicende del viaggio furono tramandate dal vicentino Antonio Pigafetta.
Ferdinando Magellano, al servizio della Corona spagnola, morì nelle Filippine nell’aprile 1521, in uno scontro con gli indigeni; il comando della spedizione venne quindi affidato a Juan Sebastián Elcano.

Lo stretto di Magellano, scoperto dal navigatore portoghese, in un’illustrazione di Antonio Pigafetta.

Dei 234 uomini dell’equipaggio soltanto 35 completarono la circumnavigazione, tra essi Antonio Pigafetta e l’altro italiano, Martino de Judicibus.

Prima di rientrare in Spagna Pigafetta si fermò nelle isole di Capo Verde per degli approvvigionamenti, quando gli uomini chiesero che giorno fosse la risposta fu che era il 10 luglio.

Pigafetta rimase meravigliato, riteneva che fosse il 9 luglio e il computo del tempo da lui tenuto non conteneva errori. L’enigma si ripresentò una volta approdati in Spagna: al navigatore risultava essere il 5 anziché il 6 settembre.
Si accese un dibattito, finché lo storico italiano Pietro Martire d’Anghiera capì e spiegò che compiendo un giro attorno alla Terra verso occidente alla fine si vedrà il Sole sorgere una volta in meno.
Ambiziosa.

1° posto. Dalla Terra alla Luna (384.400 km in 4 giorni)

Jules Verne l’aveva ipotizzato, gli americani l’avrebbero realizzato il viaggio più lungo (in attesa di arrivare su Marte).
Nel 1969 la missione Apollo 11 portò i primi uomini sulla Luna, Neil Armstrong e Buzz Aldrin e gli Usa vincevano la corsa verso lo spazio.

Prima degli americani la sonda spaziale sovietica Luna 2: fu il primo veicolo ad allunare, Luna 3 fu il primo a scattare fotografie del lato nascosto della Luna il 7 ottobre 1959.

L’evento fu trasmesso in diretta televisiva e il primo piede sulla superficie della Luna fu quello di Armstrong.
Propagandistica.

Questo è un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità

Neil Armstrong

L’allunaggio fu possibile con la rudimentale tecnologia del ’69, quando la capacità di calcolo del computer più sofisticato non arrivava a quella di un’odierna calcolatrice.

Una teoria del complotto vuole che l’uomo non abbia mai messo piede sulla Luna, tu che ne pensi? Il dibattito, come direbbe il vecchio saggio di Bagheria, è aperto.
E noi (chissà?) potremmo parlarne in un futuro post.

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